La Procedura per il Corretto Dimensionamento di una Posizione da Aprire
In questa pagina, sintetizzando brevemente le argomentazioni sviluppate ai due link x ed y, riassumo la completa procedura da seguire per il corretto dimensionamento di una posizione da aprire in un qualsiasi mercato finanziario.
Questa sintesi è molto importante poiché espone, in modo chiaro ed incontrovertibile, la sequenza temporale dei TRE passaggi necessari per un corretto posizionamento in un financial market.
(1) PRIMA determino il prezzo d'entrata per posizionarmi, al rialzo o al ribasso, su un certo asset finanziario. Naturalmente l'entrata, long o short, non deve essere casuale, ma deve avere delle precise motivazioni (algoritmiche o fondamentali o cicliche o grafiche o tecniche).
(2) DOPO individuo un buon punto in cui posizionare lo stop loss. Ovviamente anche lo stop loss non deve essere fissato a caso, ma deve rispondere ad una precisa logica.
Ad esempio, se sto effettuando un'analisi grafica dell'asset in questione, potrei collocare lo stop loss un po' al di sotto di un livello di supporto (se mi sto posizionando al rialzo) o un po' al di sopra di un livello di resistenza (se mi sto posizionando al ribasso).
(3) INFINE calcolo la dimensione della posizione da aprire facendo in modo che, nel caso sfortunato in cui l'evoluzione dei prezzi raggiunga lo stop loss prima che io possa conseguire e contabilizzare un profitto, la perdita massima non superi il k % del capitale disponibile sul mio conto di trading.
Dunque, la dimensione della posizione è una funzione di quattro variabili, rappresentate dal livello del prezzo d'entrata, dal livello dello stop loss, dal parametro k di rischio e dal capitale disponibile sul conto di trading.
CONSIDERAZIONE FINALE
Nei due link inseriti all'inizio della pagina, abbiamo già detto che chi opera con un orizzonte temporale di breve termine in mercati particolarmente speculativi, come quello valutario e quello dei prodotti derivati (cfd's e futures) su indici azionari e materie prime, non dovrebbe assegnare al parametro k di rischio un valore maggiore di 2.
Questo vuol dire che un simile negoziatore, ogni qualvolta apre una nuova posizione, dovrebbe dimensionarla in modo tale, nel caso sfortunato in cui venga preso lo stop loss, da non perdere più del 2 % del capitale disponibile sul proprio conto di trading.
Un operatore che invece preferisce un'attività finanziaria più tranquilla, come quella rappresentata da un investimento di medio-lungo termine su titoli azionari di media e grande capitalizzazione, potrebbe anche dare al parametro k di rischio un valore maggiore, come ad esempio quello di 5.