La Falange Spartana e la Falange Tebana
Lo studio delle due più potenti formazioni militari dell'antica Grecia può offrire uno spunto utile per approfondire il discorso sul funzionamento della mente razionale e della mente intuitiva e per chiarire, una volta per tutte, principalmente al sottoscritto, che le soluzioni "diritte" e "simmetriche" (tipiche della prima) non sempre sono le migliori, perché alcuni problemi possono essere risolti solo con strumenti "obliqui" e "sbilenchi" (tipici della seconda).
La falange spartana, infatti, era una formazione che potremmo definire rigida e simmetrica, essendo dispiegata su 12 ranghi (fila di soldati, detti opliti) in tutta la sua lunghezza.
Quindi era assimilabile alla mente razionale e, proprio come questa, era lenta ed entrava in impasse quando il fronte della battaglia si capovolgeva, avendo difficoltà a ruotare su se stessa.
Un po' come capita alla mente razionale che, quando viene spiazzata dall'inventiva e dalla creatività della mente intuitiva, si sente smarrita avendo perso tutti i suoi punti di riferimento.
Gli Spartani erano comunque molto abili nell'usarla con grande maestria e l'avevano trasformata in un'arma invincibile.
Di conseguenza i Tebani avevano intuito che non potevano sconfiggerla utilizzando una formazione simile, ma che dovevano escogitare qualcosa di nuovo.
Già il generale tebano Pagonda, che aveva definitivamente sconfitto gli Ateniesi nella battaglia di Delio del 424 aC, aveva utilizzato un nuovo tipo di falange, non più diritta e simmetrica, ma obliqua e sbilenca, in quanto il lato sinistro era dispiegato su 25 ranghi, la parte centrale su 12 ranghi ed il lato destro su 8 ranghi.
Più tardi l'altro grande generale tebano, Epaminonda, consapevole di doversi confrontare questa volta non con gli Ateniesi ma con i ben più agguerriti Spartani, rinforzò ulteriormente il lato sinistro portandolo a 50 ranghi e ponendovi in testa la truppa d'élite, il cosiddetto "battaglione sacro".
Questa formazione era particolarmente flessibile e veloce, proprio come la mente intuitiva, perché mentre la parte centrale ed il lato destro indietreggiavano e si ritiravano armoniosamente sotto la pressione del nemico, il lato sinistro riusciva a penetrare in profondità nello schieramento avversario, spiazzandolo e sconfiggendolo.
Con questa configurazione i Tebani guidati da Epaminonda, pur nettamente inferiori di numero, sbaragliarono definitivamente gli Spartani nella battaglia di Leuttra del 371 aC, durante la quale cadde, trafitto da un'asta, lo stesso re Cleombroto: era, questa, la prima volta che un re spartano periva in un combattimento contro un'altra città greca.
Per rimarcare la fulmineità e la velocità della falange tebana (e quindi della mente intuitiva, ad essa relazionabile) è bene sottolineare che la battaglia di Leuttra, che segnò la fine dell'egemonia spartana e l'inizio di quella tebana, durò soltanto 30 minuti.
La NEURO-PSICO-CIBERNETICA
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