Il Rischio Calcolato nei Mercati Finanziari

L' investitore inesperto, che ha una certa somma a disposizione, quando decide di entrare in un mercato, ad esempio quello azionario, di norma alloca in una sola operazione tutto il suo capitale finanziario, con la possibilità di perdere (ovviamente) tutto quanto investito.
Per lui, dunque, il rischio equivale al suo intero capitale disponibile.
Solitamente egli non utilizza uno stop loss, od uno stop alle perdite. 
Se per esempio l' investitore inesperto investe 10.000 € in un titolo che quota 1,5 € per azione e, nel giro di qualche giorno, il titolo quota 0,75 € per un tracollo improvviso della borsa, egli perde la metà del suo capitale finanziario, vale a dire 5.000 €.
Sappiamo bene, inoltre, che uno dei metodi consigliati da alcune persone irresponsabili è quello di mediare al ribasso, investendo altro capitale in un titolo che sta sprofondando.

Per contro, un investitore esperto ragiona nella maniera opposta.
Egli determina, prima di entrare in un trade, il massimo rischio di perdita che è disposto a correre.
Per questo divide il suo capitale d'investimento in varie parti chiedendosi: "Quanto sono disposto a perdere per ogni operazione? 100 €? 1.000 €?".
Solitamente egli determina il rischio in relazione ad una % costante dell'account totale disponibile, che in genere va dall' 1% al 5% di esso.

Vediamo questo buon esempio di gestione di un' operazione su un grafico giornaliero di una certa azione ALFA.
Il nostro trader, con 10.000 € di denaro da investire, decide fin dall'inizio quanto è disposto a perdere prima di aprire l' operazione, ossia determina il rischio prima di entrare in posizione.
Per esempio, decide di rischiare il 5%, in modo da avere più possibilità di investimento del capitale anche in altri strumenti finanziari.
Già sappiamo che per le operazioni di medio-lungo termine su azioni di media-grande capitalizzazione anche il 5% può andare  bene, mentre per le operazioni di breve termine su asset più rischiosi, quali le coppie valutarie, i cfd's ed i futures su indici azionari e materie prime, è opportuno non rischiare più del 2% del capitale disponibile sul proprio conto di trading.
Quindi, il nostro investitore esperto mette sul mercato 500 € di perdita accettabile e, se le cose dovessero andare male, si chiamerebbe fuori per cercare altre opportunità con il restante 95% di capitale!
500 € diventa dunque, in questo esempio, il RISCHIO CALCOLATO, vale a dire l'ammontare della scommessa per questa operazione.

Egli decide di acquistare il titolo ALFA a 6,30 €, che diventa il suo prezzo di ingresso (entry level) ed in base alle sue analisi sul grafico decide che se la quotazione scende oltre 5,60 € (oppure di una data % di variazione di prezzo), uscirà dall'operazione perché evidentemente le sue previsioni erano sbagliate. Definisce quindi uno stop loss, ovvero uno stop alle perdite, o prezzo di uscita. Lo stop loss è un ordine di vendita istantanea qualora il prezzo tocchi o "perfori" quel livello.

Quindi abbiamo che, per perdere 500 € con le quotazioni che scendono da 6,30 a 5,60 €, egli deve calcolare quante azioni può permettersi di comprare.
Nella pagina Il Corretto Dimensionamento della Posizione nei Mercati Azionari abbiamo già visto che egli deve applicare la seguente formula:
NdA = (K * CD ) / (100 * |EL - SL|)
dove NdA è il Numero di Azioni da acquistare, K è la dimensione del Rischio che si intende assumere, CD è il Capitale Disponibile sul conto di trading, EL è l' entry level, SL è lo stop loss.
Perciò abbiamo:
NdA = 50.000 / 70 = 714.
Dunque, in base a come ha fissato lo stop loss, per rischiare 500 € (equivalenti al 5% di 10.000 €) il nostro investitore esperto decide di acquistare esattamente 714 azioni.

Se poi l' azione salirà, l' investitore esperto potrebbe decidere di uscire, ad esempio, nel momento in cui il profitto diventerà 2-3 volte più grande dell' ammontare del rischio, in modo tale che nel lungo periodo il portafoglio possa crescere.
Per esempio, potrebbe decidere di chiudere ad 8,50 € oppure spostando il livello dello stop loss man mano che il valore cresce, facendolo così diventare uno STOP PROFIT mobile o TRAILING PROFIT, in modo da assicurarsi dei profitti sicuri. Tutto questo seguendo l'andamento del prezzo sul grafico giornalmente.
Egli potrebbe anche impostare un TAKE PROFIT a 9,00 € in modo che, se il prezzo raggiungesse tale livello, la piattaforma chiuderebbe automaticamente l' operazione.

Riepilogando e concludendo, vediamo come si muove sul mercato un investitore esperto dopo che ha effettuato l' acquisto di 714 azioni a 6,30 € con stop loss a 5,60 €.

Se il prezzo sale a 7,00 €, sposta lo stop loss sopra l' entry level a 6,30 € o poco più (ad esempio a 6,50 €).
In questo modo, se eventualmente le azioni dovessero invertire la propria tendenza al rialzo, l'investimento verrebbe liquidato con nessuna perdita e nessun profitto (o poco profitto, ma non in perdita) poiché ci si troverebbe un po' al di sopra del livello di entrata.

Se il prezzo sale a 7,50 €, sposta il proprio stop loss a quota 7,00 € in modo da assicurarsi un discreto profitto nel caso di inversione al ribasso dell' andamento delle quotazioni (profitto uguale a 500 € al lordo delle commissioni). Difatti: 714 * (7,00-6,30) € = 500 €.

Se il prezzo sale ad 8,00 €, sposta ancora il proprio stop loss a quota 7,50 € in modo da assicurarsi un buon profitto nel caso di inversione al ribasso dell' andamento delle quotazioni (profitto uguale ad 857 € al lordo delle commissioni). Difatti: 714 * (7,50-6,30) € = 857 €.

Se il prezzo sale a 8,50 €, sposta ulteriormente il proprio stop loss a quota 8,00 € in modo da assicurarsi un ottimo profitto nel caso di inversione al ribasso dell' andamento delle quotazioni (profitto uguale a 1.214 € al lordo delle commissioni). Difatti: 714 * (8,00-6,30) € = 1.214 €.

E così via...

Un' alternativa a questo modo di operare, basato sul graduale spostamento verso l' alto (step-by-step) dello stop loss, potrebbe essere quella di vendere una parte delle azioni man mano che il prezzo sale, in questo caso impostando dei take profit parziali.

Naturalmente qui abbiamo parlato di "graduale spostamento verso l' alto" poiché l' operazione dell' esempio riportato è al rialzo.
Nelle operazioni al ribasso, invece, lo stop loss dovrebbe essere spostato gradualmente verso il basso.

Dunque, in conclusione, possiamo dire che l' investitore esperto opera seguendo un preciso piano di trading, con un rischio esattamente calcolato fin dall'inizio.