Il Confronto fra la Tecnica del Rischio Costante e quella della Dimensione Costante
In questa pagina approfondiremo con alcuni esempi il Confronto, che avevamo già iniziato a questo link, fra due Tecniche di Money Management, quella del Constant Risk e quella della Constant Size.
A tal fine supponiamo che il negoziatore A, che parte con un Capitale Iniziale di 10.000 €, applichi fedelmente la Tecnica del Rischio Costante (Constant Risk) decidendo di rischiare, per ogni operazione eseguita, il 2 % del Capitale Disponibile sul suo conto di trading.
Per fare ciò, egli prima individua quello che ritiene essere un buon prezzo d'ingresso, dopo localizza sul grafico un appropriato livello per lo stop loss ed, infine, dimensiona la posizione da aprire in modo tale che, nel caso la dinamica delle quotazioni raggiunga lo stop loss prima che possa essere acquisito il profitto desiderato, egli perda esattamente il 2 % del Capitale Disponibile, in quel momento, sul suo conto di trading.
Per quanto riguarda il take profit, supponiamo che egli lo posizioni alla stessa distanza dello stop loss dal prezzo d'ingresso in modo tale da guadagnare, nel caso in cui l'operazione abbia un esito positivo, esattamente il 2 %.
Il negoziatore B, invece, pur partendo anch'egli da un Capitale Iniziale di 10.000 €, decide di applicare fedelmente la Tecnica della Dimensione Costante (Constant Size) mediante la quale stabilisce di rischiare, per ogni operazione eseguita, esattamente 200 €.
A tal fine egli, dopo aver individuato il prezzo d'ingresso e lo stop loss con gli stessi criteri utilizzati dal negoziatore A, dimensiona la posizione da aprire in modo tale che, nel caso la dinamica delle quotazioni raggiunga lo stop loss prima che possa essere acquisito il profitto desiderato, egli perda esattamente 200 € del Capitale Disponibile, in quel momento, sul suo conto di trading.
Per quanto riguarda il take profit, supponiamo che anch'egli lo posizioni alla stessa distanza dello stop loss dal prezzo d'ingresso: in questo modo, se l'operazione andrà a buon fine, guadagnerà esattamente 200 €.
Ebbene, per capire quale dei due negoziatori abbia fatto la scelta migliore, stamattina ho simulato, con un foglio di calcolo, l'andamento dei loro conti di trading in quattro scenari estremi, ciascuno costituito da 50 operazioni.
1° scenario - Entrambi i negoziatori sbagliano tutte le 50 operazioni (caso peggiore)
Conto Finale del Negoziatore A : 3.642 €
Conto Finale del Negoziatore B : 0 €
2° scenario - Entrambi i negoziatori sbagliano tutte le prime 25 operazioni ed
azzeccano tutte le ultime 25 operazioni
Conto Finale del Negoziatore A : 9.900 €
Conto Finale del Negoziatore B : 10.000 €
3° scenario - Entrambi i negoziatori azzeccano tutte le prime 25 operazioni e sbagliano tutte le ultime 25 operazioni
Conto Finale del Negoziatore A : 9.900 €
Conto Finale del Negoziatore B : 10.000 €
4° scenario - Entrambi i negoziatori azzeccano tutte le 50 operazioni (caso migliore)
Conto Finale del Negoziatore A : 26.916 €
Conto Finale del Negoziatore B : 20.000 €
Come si vede, solo nei due scenari intermedi (2° e 3°) i risultati finali sono pressoché equivalenti.
Nei due scenari più estremi, invece, il confronto è nettamente a favore del negoziatore A, che ha utilizzato la Tecnica di Money Management del Rischio Costante (Constant Risk).
D'altronde, come detto nel link riportato all'inizio di questa pagina, quando si fa questo tipo di confronti l' unico scenario che conta davvero è quello peggiore (in questo caso il 1°) ed in una tale circostanza il negoziatore A è riuscito a salvare una discreta parte del suo Capitale Iniziale, al contrario del Negoziatore B che, invece, lo ha azzerato del tutto.