I tre Preziosi Insegnamenti della Battaglia di Carre

"Prima della disastrosa disfatta di Carre, i generali avevano consigliato a Crasso di procedere lungo il corso del fiume Eufrate, per potersi rifornire d'acqua e proteggere, in un territorio particolarmente ostile, almeno un fianco dell'esercito.
Il triumviro, però, smanioso di emulare al più presto le gesta militari di Cesare e di Pompeo, ignorò questa raccomandazione e risoluto ordinò di dirigersi con decisione verso l'interno dell'assolato deserto siriano."

Da "Vite Parallele" di Plutarco (scrittore e storico greco, 46-125)

La Storia è Maestra di Vita, diceva Cicerone, ed in effetti quella che è stata la più grande disfatta dell'esercito romano in età repubblicana, peggiore anche di quella di Canne del 216 AC, offre a tutti noi (a me per primo) tre preziosi insegnamenti.

(1) Non avventurarsi mai in un'impresa rischiosa senza un'adeguata "copertura".
Marco Licinio Crasso, addentrandosi all'interno del deserto siriano, perse la "copertura" fornitagli dal fiume Eufrate, che poteva servire a proteggere almeno un fianco del suo esercito.

(2) Quando si è consapevoli che un proprio avversario, interiore o esteriore, ha un evidente punto di forza, fare in modo che egli non possa utilizzare il "vantaggio competitivo" derivante da quel suo punto di forza.
L'abilissimo Surena (il generale dei Parti, gli attuali Persiani) sapeva benissimo che i Romani erano imbattibili nel combattimento ravvicinato, corpo a corpo, e perciò evitò accuratamente ogni contatto fisico con l'esercito nemico.
Egli circondò ed attaccò i Romani da lontano, con i suoi abilissimi arcieri a cavallo, che tempestarono lo schieramento avversario con dardi e frecce.
Nel corso della battaglia, ogni qualvolta i Romani tentavano di avanzare poiché cercavano il contatto e lo scontro fisico, in cui primeggiavano, Surena faceva indietreggiare velocemente i suoi arcieri che, una volta giunti ad un'adeguata distanza di sicurezza, riprendevano a bersagliare le truppe nemiche.
In questo modo egli riuscì a decimare ben 8 delle 10 legioni che costituivano l'esercito romano: si salvarono soltanto le due legioni guidate da Gaio Longino Cassio (il futuro organizzatore della congiura contro Cesare) che, oltre ad essere un uomo animato da sinceri ideali repubblicani, era anche un abile e valoroso generale.

(3) Nella vita bisogna sapersi accontentare.
Crasso aveva già il potere economico, in quanto è stato uno degli uomini più ricchi e facoltosi che siano mai esistiti al mondo.
Inoltre aveva anche il potere politico, poichè era triumviro con Cesare e Pompeo.
Gli mancava soltanto il prestigio militare, che i suoi due colleghi triumviri avevano e lui no, perchè a Roma sapevano tutti benissimo che la Battaglia del Sele del 71 AC, contro i gladiatori ribelli guidati da Spartaco, l'aveva vinta solo grazie al provvidenziale intervento degli eserciti di Lucullo (accorso frettolosamente dalla Grecia) e di Pompeo (rientrato velocemente dalla Spagna).
Dunque, non accontentandosi del potere economico e di quello politico, Crasso voleva anche l'unica cosa che gli mancava, cioè il prestigio militare, ma proprio quella sua brama di gloria lo condusse ad una drammatica ed orribile fine.

La NEURO-PSICO-CIBERNETICA
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